Lino

Il lino è una fibra composta e ricavata dallo strato più interno della corteccia di questa pianta, il linum usitatissimum, composta per circa il 70% da cellulosa. Ha una lunghezza media delle fibre elementari che varia dai 20 ai 30 mm; la sua finezza si aggira dai 20 ai 30 micron; la fibra presenta una sezione poligonale. Il numero di fibre presenti nella corteccia di una singola pianta può variare da 20 a 50. Per ricavare la fibra gli steli, essiccati, si mettono a macerare per qualche giorno in bacini d’acqua, oppure, con metodo più rapido, si sottopongono all’azione del vapore acqueo o di speciali batteri: le sostanze che legano tra loro le fibre si decompongono e si dissolvono, liberando così le fibre. Altri passaggi del processo, la stigliatura per arrivare al lino grezzo, che viene sottoposto alla pettinatura per separare le fibre lunghe dalle fibre corte e spezzate.
Resistente all’usura, termoregolatore e ipoallergenico, luminoso e capace di far acquisire grande rilievo ai colori e agli effetti cromatici.

“Il lino è per il sarto ciò che il marmo è per lo scultore: una materia nobile”

(Christian Dior)

filati in lino

Curiosità

Origini

Noto fin dai tempi più antichi, il lino è una fibra tessile il cui uso infatti risale fino a 8000 anni avanti Cristo. Ritrovato anche nelle tombe egizie, il lino era il manufatto tessile più comune dell’epoca. I Fenici, celebri mercanti ed illustri navigatori, acquistavano infatti il lino in Egitto per esportarlo in Irlanda, in Inghilterra e in Bretagna: grazie a questo itinerario, la fibra è approdata nel continente europeo.

Resistenza

Di tutte le fibre tessili naturali, il lino è tra le più resistenti. Confrontando questo requisito in relazione ad altri materiali, considerata la grande resistenza alla trazione, esso viene classificato immediatamente dopo gli acciai speciali. Si tratta di una tenacità dovuta principalmente alla sua morfologia.