Il lino è una fibra composta e ricavata dallo strato più interno della corteccia di questa pianta, il linum usitatissimum, composta per circa il 70% da cellulosa. Ha una lunghezza media delle fibre elementari che varia dai 20 ai 30 mm; la sua finezza si aggira dai 20 ai 30 micron; la fibra presenta una sezione poligonale. Il numero di fibre presenti nella corteccia di una singola pianta può variare da 20 a 50. Per ricavare la fibra gli steli, essiccati, si mettono a macerare per qualche giorno in bacini d’acqua, oppure, con metodo più rapido, si sottopongono all’azione del vapore acqueo o di speciali batteri: le sostanze che legano tra loro le fibre si decompongono e si dissolvono, liberando così le fibre. Altri passaggi del processo, la stigliatura per arrivare al lino grezzo, che viene sottoposto alla pettinatura per separare le fibre lunghe dalle fibre corte e spezzate.
Resistente all’usura, termoregolatore e ipoallergenico, luminoso e capace di far acquisire grande rilievo ai colori e agli effetti cromatici.
“Il lino è per il sarto ciò che il marmo è per lo scultore: una materia nobile”
(Christian Dior)